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Introduzione

Depositato nel 1986 presso l’Archivio Storico, il fondo documentario del Museo del Risorgimento e della Resistenza "Renato Giusti" è parte di una più complessa raccolta museale comunale composta da cimeli, quadri, stampe, sculture, libri, armi ecc... In questi anni l'intera raccolta è stata fatta oggetto di un'aggiornata inventariazione e catalogazione, nell'ambito di un nuovo allestimento museale. Il nucleo documentario originario, proveniente da lasciti e da acquisti, è costituito per la maggior parte da lettere e da memorie manoscritte riguardanti le figure più note del Risorgimento mantovano, in particolare i Martiri di Belfiore. Il manoscritto più conosciuto è il “Giornale dell’assedio di Mantova, 1848-1854” di Enrico Grassi, corredato da 5 buste di documenti raccolti dall’autore. La ricca documentazione che costituisce l'archivio ricopre in realtà un più ampio arco di tempo, a partire dal periodo napoleonico fino alla seconda guerra mondiale e alla Resistenza. Un primo inventario della parte più antica è stato redatto nel 1954 da Renato Giusti, direttore del Museo. Lo stesso, nel 1975 inaugurando la sezione dedicata alla Prima Guerra Mondiale e alla Resistenza, ridefinisce in un secondo inventario le nuove acquisizioni documentarie che oltre a fascicoli e cartelle provenienti da lasciti minori, comprendono, tra i più rilevanti, il fondo Giovanni Battista Intra e il fondo Guido Barilli. Fanno parte dell'archivio consistenti nuclei di Fotografie (oltre 1300) e di Proclami (1746-1900). Il materiale documentario esposto nelle teche del Museo è andato a costituire il “Fondo espositivo” (1793-1986). L'importante fondo librario del Museo è interamente catalogato in SBN. L'archivio, in ogni sua parte, è corredato da analitici inventari informatizzati. Numerose sono le pubblicazioni a stampa relative a inventari e cataloghi della raccolta museale.

Descrizione

Archivio del Museo del Risorgimento e della Resistenza, 1793-1986, buste e cartelle 70

La documentazione è particolarmente eterogenea, suddivisa in buste, cartelle e scatole, contenenti carteggi, proclami, fotografie che spesso prendono il nome dal soggetto a cui si riferiscono (per es. “Cartella Grazioli”, “Cartella Resistenza”, ecc.) e non hanno una numerazione progressiva.
Complessivamente i criteri di numerazione interni al fondo sono diversi tra loro, a volte per busta, a volte per unità archivistica contenuta nella busta.

Il nucleo originario di documenti (che nell’uso comune viene denominato “Fondo Giusti”, dal nome del direttore del Museo, Renato Giusti, che lo ha riordinato) va dal 1785 al 1937 ed è costituito da 7 buste.

Oltre a questo, si segnala la documentazione più rilevante:
Enrico Grassi, 1848-1854, buste 5 e volumi 2 del “Giornale dell’assedio di Mantova (1848-1854)”.
Guido Barilli, 1903-1967, buste 6
Fondo espositivo, 1793-1986, cartelle 4
Fotografie, cartelle e scatole 13
Proclami, 1746-1900, cartelle 3
Giovanni Battista Intra, 1832-1909, buste 10

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